Pietro Campagna

Nato negli anni 80 a Viggiù, patria di altri grandi artisti, il Campagna si forma e lavora con precoce e sicura vocazione per l'arte. Accanto al padre, fabbro rinomato, apprende già da piccolo l’arte di lavorare il ferro e con passione e maestria, scopre di amare questo elemento, acquisendo i segreti di un mestiere e di una tradizione antica.

Il suo amore per l’arte del forgiare il ferro come gli antichi fabbri nordici medioevali, lo portano a studiarne in modo didattico, tutte le particolarità e le tecniche adottate in antichità unendo così “l’antico” con il “moderno”. Dopo le prime opere in ferro battuto, sviluppa la sua arte unendo il ferro ad altri due elementi per lui fondamentali, il legno ed il marmo. Il risultato sono pezzi unici e particolari che dominano i tre elementi.

I temi principali che il Campagna sente e sviluppa, rappresentano un linguaggio dell’anima che rende visibile la presenza nelle forme del nascere e dello sviluppo nel suo complesso. Unendo i tre elementi, parte da un discorso terrestre sino ad arrivare ad un pensiero universale della vita e dello spazio.

Sente molto quest’epoca in cui l'uomo vive l'ansia di un millennio in mutazione. Le nuove tecnologie che rimpiazzano l’arte antica, cancellando passo dopo passo i valori di un tempo passato dove la scultura rappresenta testimonianza e memoria. Le sue sculture rappresentano i sentimenti dell'uomo e l’energia universale: la vita, l’unione, la nascita, la felicità ed il dolore, la speranza, il tutto racchiuso nell’unico sentimento e motore della vita che è l’amore.